Dopo il Cristianesimo è la religione più diffusa. Nel mondo, i fedeli di Maometto sono circa 1 miliardo e 239 milioni e vivono principalmente in Medio Oriente, e in molti Paesi dell'Africa settentrionale e centrale. Molti di essi abitano anche in occidente. Oggi, nelle principali città dell'Europa è possibile incontrare i luoghi di culto di questa religione.
La religione islamica, fondata nel VII secolo dopo Cristo da Maometto, è rigorosamente monoteistica e profetica. Nella lingua araba la parola Dio si traduce con il termine Allah.
Nacque circa nel 571 d.C. a La Mecca, grande città pagana ed idolatra dell'Arabia.
Rimasto orfano all'età di sei anni, venne adottato dallo zio Abou Talib.
Di carattere chiuso e schivo, fin da bambino Maometto amava ritirarsi da solo nel deserto. Racconterà poi di aver ricevuto più volte delle strane visioni, come quella di un grande uccello di fuoco che sarebbe sceso dal cielo e si sarebbe conficcato dentro al suo petto.
Viaggiò molto in compagnia dello zio ed ebbe così l'occasione di conoscere diverse comunità ebraiche e cristiane.
Molto importante fu l'incontro con un monaco cristiano di nome Buhaïra. Costui gli raccontò alcuni episodi della vita di Gesù Cristo e a lui Maometto raccontò la strana visione dell'uccello di fuoco.
Divenuto grande, passò al servizio di una ricca vedova di nome Khadija che, sebbene fosse più vecchia di lui, all'età di venticinque anni sposò. Da questo matrimonio nacquero otto figli, quattro dei quali morirono molto presto.
Maometto, però, non era felice. Spesso l'angoscia lo assillava e sempre più sentiva forte il richiamo della solitudine.
Una notte, mentre se ne stava tutto solo nel deserto disse di aver visto l'Arcangelo Gabriele che gli mostrava la prima sura (capitolo) del Corano, scritto a caratteri di fuoco. Grande fu lo spavento! Col passare del tempo, a suo dire, queste visioni si moltiplicarono. Da allora Maometto non credette più nelle divinità pagane, ma nell'esistenza di un unico Dio.
Cominciò quindi a manifestare i suoi convincimenti e subito incontrò il favore dei suoi familiari. Quando però decise di far conoscere a tutti la sua dottrina, si scontrò con l'ostilità dei responsabili pagani della città, preoccupati di perdere i loro lauti guadagni.
Dapprima essi cercarono di contrastare la predicazione di Maometto, ma poco tempo dopo tentarono di ucciderlo.
Nel 622 Maometto fuggì dalla città e trovò rifugio nell’oasi di Yathrib, chiamata in seguito Medina.
Questa fuga, da lui definita emigrazione (egira), segna un punto molto importante per la fede islamica. E' proprio a partire da questa data che i Musulmani iniziano a contare gli anni del calendario.
A Yatrib, o con la persuasione o con la forza, Maometto convertì alla nuova religione moltissime persone. Alla città cambiò nome in Medina, che significa città del profeta. Acquistata una notevole forza, dopo varie alterne peripezie, il profeta di Allah poté ritornare nella sua città natale, conquistarla e distruggere per sempre il culto idolatrico.
Maometto morì nel 632 d. C. a Medina, quando ormai la fede islamica si era diffusa in tutta la penisola.
Maometto fu un uomo che condusse una vita piuttosto semplice. Amò molto la sua famiglia e fu anche un buon padre per i suoi figli. Non cercò la ricchezza e non portò mai con sé oro e argento.
Lui stesso riconobbe di non aver compiuto miracoli. Si considerò un uomo come tutti, perfino peccatore; non pretese mai di essere considerato un essere divino. Si proclamò, invece, grande profeta di Dio, incaricato di portare nel mondo la sua Parola.
Con la nuova religione, Maometto riuscì a raggiungere il suo intento: riunire in una sola fede tutte le differenti tribù del suo Paese. Sconfisse per sempre l'orrenda pratica dell'infanticidio e il culto pagano. Trasformò La Mecca nella città santa della sua religione e la rese meta di pellegrinaggi. Vietò l'uso di bevande alcoliche e della carne di maiale. Permise la poligamia.
Il libro sacro dei Musulmani è il "Corano" che nella lingua araba significa recitare a voce alta. Ogni seguace di Maometto crede fermamente che in questo libro sia contenuta la Parola di Dio. Il Corano è composto di 114 sure (capitoli) e tutti i Musulmani sono chiamati a leggerlo, a conoscerlo perfettamente e a utilizzarlo durante la preghiera.
Non fu Maometto a scrivere il Corano, ma i suoi discepoli, dopo la sua morte.
Il contenuto del libro è piuttosto vario. In esso si trovano le leggi che regolano la vita religiosa, la vita privata e la vita pubblica dei Musulmani. Accanto a queste, sono narrate anche le vicende di alcuni grandi patriarchi della religione ebraica, come Abramo e Mosè insieme ad alcuni riferimenti a Gesù Cristo e a Maria.
Quello è il Libro su cui non si possono avere dubbi! Guida a coloro che temono Dio.
Egli ti ha rivelato il Libro contenente la verità a conferma di ciò che fu rivelato precedentemente, e ha rivelato il Pentateuco e il Vangelo dapprima e ora ti ha dato la salvezza.
E a te abbiamo rivelato il Libro contenente la verità a conferma delle scritture inviate prima e a loro protezione. (Corano 2,2; 3,3; 5,48)
Il credo musulmano è molto semplice e può essere riassunto in una frase: Allah è uno e Maometto è il suo profeta.
La parola Islam deriva dalla parola muslim (colui che è sottomesso). Ogni musulmano dunque si considera totalmente sottomesso alla volontà di Allah.
Secondo la fede islamica non è possibile all'uomo avere un contatto diretto con Dio, perché fra Dio e l'uomo esiste un enorme baratro che rende impossibile ogni vicinanza.
La religione musulmana crede anche nella vita dell'aldilà e parla espressamente di paradiso, di inferno e di una specie di purgatorio. Il Paradiso viene descritto come un luogo di delizie terrene: presenza di molte acque, di molti alberi, di prati verdi... L'inferno è visto come un luogo di patimenti che toccano maggiormente la sfera umana piuttosto che quella spirituale. Se l'uomo nella vita non si è comportato in maniera tale da meritare subito il paradiso, dovrà scontare, prima di entrarvi, un periodo di tempo in una sorta di purgatorio.
Gesù figlio di Maria disse agli israeliti: "Io sono inviato a voi da Dio, come confermatore della torah che avete fra le mani e come annunziatore di un inviato, di Ahmad, che verrà dopo di me" (Corano 61,6).
"Dì: egli, Iddio, è Uno.
Iddio l'eterno,
che non ha generato
né è stato generato,
e non l'eguale". (Corano 112,1-4)
Cinque sono le pratiche che ogni musulmano osservante deve seguire:
1. Credere in un solo Dio e riconoscere che Maometto è il suo profeta.
2. Elevare la preghiera ad Allah cinque volte al giorno con il capo rivolto verso La Mecca: al levare del sole, verso mezzogiorno, nel pomeriggio, al calare del sole, durante la notte. Ogni venerdì, giorno festivo della religione islamica, il musulmano si reca alla moschea, per la preghiera comunitaria. Le donne, invece, pregano a casa.
3. Osservare il mese del Ramadan (digiuno), durante il quale ci si astiene dal cibo per tutto il giorno e si mangia soltanto dopo il calare del sole.
4. Offrire l'elemosina (zakkat) ai poveri.
5. Compiere il santo pellegrinaggio a La Mecca, almeno una volta nella vita.
La Mecca è la città santa dell'Islam, insieme a Medina e a Gerusalemme.
A La Mecca è custodita la Kaaba.
Si tratta di un edificio quadrangolare a forma di cubo di nove metri per dodici collocato al centro della Grande Moschea. Essa contiene la "pietra nera" che, secondo Maometto, sarebbe il più antico altare innalzato a Dio. Solo i Musulmani possono entrare nella Kaaba per venerare la pietra nera, ai fedeli delle altre religioni questo non è permesso.
Il culto islamico non prevede sacerdoti né sacrifici. Vi sono però alcuni ministri che guidano il popolo nelle pratiche religiose. Essi sono: il muezzin, che dall'alto del minareto annuncia le cinque ore della preghiera quotidiana e la funzione del Venerdì; l'imam, che guida la preghiera nella moschea ogni giorno e tiene la predica il Venerdì; il mufti e il cadi, che amministrano la giustizia, interpretano le leggi e giudicano il popolo.
Le donne nella religione musulmana occupano un posto marginale. Nei paesi osservanti devono uscire di casa completamente velate, non possono camminare da sole per strada e non possono partecipare alla preghiera pubblica nella moschea.
L'uomo musulmano, secondo la legge coranica, può sposare fino a quattro donne.
L’Islamismo è oggi la seconda religione del mondo, dopo il Cristianesimo. E’ ormai diffuso in tutto il mondo e si espande rapidamente soprattutto in Africa e Asia.
I Musulmani si suddividono in diversi gruppi. I più importanti sono: i sunniti, che fanno riferimento alla tradizione coranica e sono circa il 90% dell'intera popolazione maomettana; gli sciiti, che riconoscono l'autorità dei discendenti diretti di Maometto, vivono principalmente in Iran e rappresentano il 9% circa dei Musulmani; i Kharegiti, che sono molto rigidi nella loro osservanza e vivono prevalentemente in Algeria, Tunisia, Oman; i Drusi, considerati però eretici, che vivono soprattutto in Libano, Israele e Siria e che hanno leggi e pratiche religiose segrete; gli Allauiti, considerati eretici, che sono presenti soprattutto in Siria e in Turchia.
Ricordiamo le principali festività e ricorrenze della religione musulmana.
ID AL-ADHA: questa festa si celebra in febbraio e ricorda il sacrificio del figlio di Abramo, Isacco. I musulmani in questa occasione immolano un agnello che viene consumato in famiglia.
AU AL-MUHARRAM: è il capodanno islamico, in marzo; segna anche l’inizio dell’anno liturgico.
MAULID AN-NABI: in maggio ricorda la nascita di Maometto. Si festeggia con una notte di veglia, la preghiera pubblica nella moschea e grandi feste nelle famiglie.
LAILAT AL-MIRAJ: ricorda il viaggio spirituale di Maometto dalla Mecca alla città santa di Gerusalemme compiuto in una notte. Nel punto in cui sostò il profeta è stata edificata la grande moschea di Gerusalemme denominata “Della Roccia” e dal quale salì al cielo. Questo luogo è nello stesso punto dove un tempo si ergeva il Tempio di Salomone. Si festeggia, in settembre, con letture del Corano e della vita di Maometto.
RAMADAN: è il mese del grande digiuno che si conclude con una festa molto solenne (ID AL-FITR). Questo periodo varia di anno in anno, seguendo i musulmani il calendario lunare.
LAILAT AL-QADR: si celebra di solito il ventisettesimo giorno del Ramadan e ricorda la rivelazione della prima Sura del Corano.