Secondo la religione cristiana, ogni uomo è unico e irripetibile e la sua vita ha un valore immensamente grande. Nessuno ha potere sulla vita degli altri e ognuno gode di diritti che devono essere garantiti. Il rispetto della vita in tutti i suoi aspetti, la libertà religiosa, la possibilità di istruirsi e di acquisire una solida cultura, il lavoro, il giusto benessere fisico e materiale, sono diritti oggi indiscutibili e il loro rispetto e la loro promozione misurano il grado di civiltà che una società ha raggiunto.
Trattare temi di questo genere è assai difficile, ma di fondamentale importanza. Di fronte ad essi non si può e non si deve rimanere indifferenti, perché essi investono l’essere più profondo dell'uomo e coinvolgono la coscienza e l’agire di ogni individuo. Sono problemi che sempre si presentano all’uomo per cui è necessario conoscerli bene per poter, poi, compiere scelte giuste ed equilibrate.
Il tema della vita che ora affronteremo, in particolare, è alla base di tutto il discorso morale e l’importanza degli argomenti ad esso correlati non sarà mai sottolineata abbastanza.
Secondo la fede cristiana la vita è dono di Dio che, di essa, è il padrone assoluto.
Tutta la riflessione che si dipana nei libri della Bibbia testimonia la certezza assoluta di Ebrei e Cristiani in questa verità da Dio rivelata. Si può dire che la rivelazione biblica è un immenso inno alla vita!
Innanzitutto vita fisica, che Jahvè dona alla propria creatura prediletta, la vita si realizza pienamente nel momento in cui l’uomo si rende conto di essere amato da Dio e a questo amore risponde. L’inno alla vita che la Sacra Scrittura canta, infatti, culmina nel mistero dell’Incarnazione del Figlio, rivelazione definitiva dell’amore di Dio verso la vita dell’uomo e compimento della storia della salvezza.
L’opera di Gesù è un continuo invito al rispetto e all’amore per la vita, vissuta in tutti i suoi aspetti: Egli stesso è la vita e vuole donare a chi lo accoglie la vera vita. Nella prospettiva cristiana, dunque, la vita non si limita all’aspetto fisico, ma ogni suo aspetto viene elevato dal livello biologico alla sfera spirituale caratteristica fondamentale dell’uomo. Tanto è vero che, sulla croce, Gesù sacrifica la propria vita fisica per donare all’uomo la vera vita, la vita eterna.
Da una simile concezione della vita deriva una conseguenza di straordinaria importanza: nessun uomo è padrone della vita, né della propria né di quella di chiunque altro.
Per questo, la Chiesa pone al centro del proprio insegnamento morale il rispetto e la tutela della vita umana in tutti i suoi momenti e in tutte le sue sfaccettature.
La Chiesa insegna che l’uomo, immagine vivente di Dio, vale per se stesso, non per quello che sa, che produce o che possiede. Semmai è la sua dignità di persona che conferisce valore ai beni che gli servono per esprimersi e realizzarsi. Se è vero che nasce incompiuto e cresce mediante un'esperienza di donazione e di comunione fino alla perfezione definitiva della vita eterna, è anche vero che fin dall'inizio è un soggetto spirituale irripetibile, aperto all’infinito, chiamato a vivere per gli altri e con gli altri. Merita dunque rispetto e attenzione in ogni stagione della sua esistenza. (La verità vi farà liberi, Catechismo degli adulti, 1015) Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene”. Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. (Dal Sal 16)
Dal Vangelo secondo Giovanni:
Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. |