E’ il sacrificio stesso del Corpo e Sangue del Signore Gesù, che egli istituì per perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione. E’ il segno dell’unità, il vincolo della carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l’anima viene ricolmata di grazie e viene dato il pegno della vita eterna. (Compendio del CCC, 271)

03Rogier3eucL’Eucaristia è il culmine della vita cristiana, è la fonte inesauribile che alimenta continuamente la Chiesa e alla quale tutta la vita della Chiesa è ordinata, perché racchiude Gesù Cristo stesso e lo rende presente realmente nel mondo. Secondo l’insegnamento della Chiesa cattolica, nell’Eucaristia, nel pane e nel vino consacrati, Gesù è sacramentalmente presente in modo reale e unico, con il suo Corpo, il suo Sangue, la sua Anima e la sua Divinità.

L’Eucaristia è il sacramento dell'unità della Chiesa: il sacrificio per eccellenza che i Cristiani compiono, e che raccoglie intorno all’altare tutto il popolo di Dio. In essa Cristo capo unisce a sé tutte le membra del suo Corpo e prega per esse e con esse. Nell’Eucarestia tutta la realtà umana, il 
lavoro, il dolore, la sofferenza, le preoccupazioni della vita, la preghiera si unisce intimamente a Cristo e trova in lui il significato definitivo.

Nell'Eucaristia si riattualizza la Cena del Giovedì Santo ed essa diventa il banchetto nel quale la Pasqua rivive sacramentalmente; nello stesso tempo il cristiano vive in anticipo quanto si realizzerà in pienezza in Paradiso.

Cristo si rende presente nell’Eucaristia grazie alla transustanziazione del pane e del vino, ossia, con la trasformazione, ad opera dello Spirito Santo,  della sostanza di questi alimenti nel suo Corpo e nel suo Sangue.

La parola greca eucaristia significa rendimento di grazie ed è il termine che Gesù ha usato nell'Ultima Cena. Altri nomi che si usano sono: frazione del pane, utilizzato negli Atti degli Apostoli; Cena del SignoreMessa.

03Rogier3eucNell'Antico Testamento si trovano numerose allusioni all'Eucaristia: Melchisedec, re e sacerdote di Salem, che offre ad Abramo pane e vino (Gn 14); i pani azzimi e l’agnello della cena pasquale (Es 12); la manna con cui Dio sfama Israele nel deserto (Es 16); il sacrificio che Mosè compie ai piedi del Sinai (Es 24). Anche la profezia di Isaia che parla dell'Emmanuele, il Dio con noi (Is 7), trova qui il suo compimento.

Nel Nuovo Testamento è lo stesso Gesù che prepara e realizza il sacramento dell'Eucaristia.

I miracoli della moltiplicazione dei pani e dei pesci e dell’acqua trasformata in vino a Cana di Galilea prefigurano rispettivamente la grande abbondanza del pane eucaristico e la glorificazione del Figlio di Dio. L'evangelista Giovanni, nel capitolo 6 del suo Vangelo mostra Gesù che promette un "Pane vivo disceso dal Cielo".

Nel racconto dell’Ultima Cena, poi, Matteo, Marco e Luca ricordano il momento in cui Gesù istituisce l’Eucaristia e le parole della nuova ed eterna alleanza.

Luca così racconta:

14Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». 17E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».

19Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi». (Lc 22,14-20)

03Rogier3eucNella Bibbia, la parola memoriale viene usata per indicare un fatto passato che, attraverso una celebrazione, viene reso presente e rivive. Gli Ebrei, ad esempio, quando celebravano la Pasqua, rivivevano l'avvenimento del passaggio dalla schiavitù alla liberazione, avvenimento nel quale Dio si rendeva presente in tutta la sua potenza.
I Cristiani, con l’Eucaristia, non solo ricordano la Cena del Signore e il mistero della sua morte e Resurrezione, ma, grazie all'intervento efficace dello Spirito Santo, le attualizzano e le rendono presenti nuovamente.
È Gesù stesso che, con le parole "fate questo in memoria di me" ha voluto e comandato questo. La Chiesa, celebrando l’Eucaristia, rivive il mistero del sacrificio di Gesù sulla croce e della sua resurrezione e attualizza la salvezza in ogni tempo e in ogni luogo. La Croce e l’Eucarestia sono così un unico sacrificio perché in essi è sempre Cristo che si offre come vittima, in modo cruento sulla croce, in modo incruento nell’Eucarestia.

La parola Messa ha origine dalla frase latina: ”ite, missa est” , con la quale, dal IV sec. d.C. in poi, si congedavano i catecumeni al termine della Liturgia della Parola. In seguito, il termine viene usato per indicare tutta la celebrazione eucaristica.

La Messa si divide in quattro parti:

✜ Riti di introduzione:

canto d'ingressosaluto del celebranteatto penitenzialeGloria (nei giorni festivi e nelle solennità); colletta.

✜ Liturgia della Parola:

nei giorni feriali: prima lettura dall'Antico Testamento o dal Nuovo Testamento; Salmo responsoriale; Alleluia con versetto; proclamazione del Vangelo;

nei giorni festivi: prima lettura dall'Antico Testamento; Salmo responsorialeseconda lettura dal Nuovo Testamento; Alleluia con versetto; proclamazione del VangeloOmeliadel celebrante; Professione di fede (il Credo); Preghiera dei fedeli universale.

✜ Liturgia Eucaristica:

Preghiera eucaristicadialogo di introduzione; prefazio e Santoracconto dell’istituzione consacrazione del pane e del vino; preghiera di intercessione per la Chiesa, per i vivi e per i defunti; lode alla Trinità.

Liturgia di comunionerecita del Padre nostro; segno di pacefrazione del paneAgnello di Diocomunionepreghiera dopo la comunione.

✜ Riti di conclusione:

benedizionecongedo.

Ministro dell'Eucaristia è il vescovo e il presbitero che nella celebrazione eucaristica pronuncia le parole: "Prendete e mangiate: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi; prendete e bevete: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me”, agendo nella persona di Cristo e in nome della Chiesa. Il pane e il vino si trasformano nel Corpo e nel Sangue di Cristo.p1010021

Dopo la celebrazione eucaristica, le particole rimaste vengono conservate, perché in esse è realmente presente Gesù. I Cristiani hanno così la possibilità di adorare questa presenza e possono distribuire le Sacre Specie anche ai malati a casa.

 L'Eucaristia è fonte e vertice di tutta la vita cristiana: rendimento di grazie al Padre per tutti i suoi benefici; memoriale della Pasqua di Cristo e ripresentazione del suo sacrificio; presenza vera, reale e sostanziale del corpo e sangue del Salvatore; dono di comunione con Cristo e i fratelli; sostegno della missione; pegno della vita eterna. (In La verità vi farà liberi - Catechismo degli adulti, p. 336)

48Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50 questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.

53In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. (Gv 6,48-51.53-56)

Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato, viene celebrato sull'altare, si rinnova l'opera della nostra redenzione. E insieme, col sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata ed effettuata l'unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo. Tutti gli uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a lui siamo diretti. (Conc. Vat. II, Lumen gentium, 3)