A Monte Sole e nelle località limitrofe, a cavallo dei mesi di Settembre e Ottobre 1944, si è consumata una delle pagine più tragiche della nostra storia moderna con la barbara uccisione, da parte dei nazisti, di circa 770 civili inermi, fra i quali, donne, vecchi e bambini.

Nella zona, in quel tempo, viveva una popolazione pacifica, dedita prevalentemente all’agricoltura, che aveva come centro della propria vita sociale e comunitaria la parrocchia e, come punto di riferimento, il parroco.

Su questi monti è ancora possibile oggi trovare le rovine dei luoghi distrutti dalla guerra e, in particolare, si possono visitare, fra gli altri, i ruderi delle chiese  di San Martino di Caprara, di Santa Maria Assunta di Casaglia, il cimitero di Casaglia e l’oratorio di Cerpiano testimoni dei gesti efferati di cuori induriti dall’odio e dalla violenza.

Dal 1989 questo luogo è stato costituito come Parco di Monte Sole. I visitatori possono così conoscere meglio il territorio, le sue  diverse specie vegetali e la sua fauna composta principalmente da cervi, cinghiali e uccelli rapaci.

Anche la Chiesa locale si è impegnata a mantenere vivo il ricordo delle comunità parrocchiali ferite ed umiliate dagli insulti di una guerra così crudele che ha causato la morte di cinque sacerdoti, di una religiosa e di tanti fedeli cattolici.

Le Comunità parrocchiali della zona hanno posto alcuni segni cristiani con lo scopo di richiamare l’attenzione dei visitatori e per aiutarli a meditare sull’amore dei sacerdoti che hanno fatto proprio l’invito di Gesù: “Il buon pastore dà la sua vita per le pecore” (Gv. 10,11) e non hanno abbandonato il gregge a loro affidato nel momento del pericolo e della prova.