S. Grato
Venerato insieme a S. Orso, visse nel V secolo e per diversi anni fu vescovo di Aosta. Partecipò al concilio plenario di Milano nel 451. Riposa nella cattedrale della sua città; la Chiesa lo ricorda il 7 settembre.
S. Eusebio
Di origine sarda, nacque verso la fine del III secolo. Consacrato vescovo di Vercelli, esercitò il ministero per molti anni e formò moltissimi sacerdoti. Quando diventò imperatore Costanzo, di tendenze ariane, fu esiliato insieme ad altri vescovi in Palestina. Dopo sei anni di detenzione, l'imperatore Giuliano liberò i vescovi esiliati ed Eusebio tornò a Vercelli, dove visse fino alla morte. La Chiesa ne fa memoria il 2 agosto.
Sono venerati in Piemonte anche S. Secondo d'Asti, S. Gaudenzio d'Ivrea, S. Giuseppe Cottolengo, S. Giovanni Bosco.
S. Caterina da Genova
Della nobile famiglia dei conti Fieschi, nacque nel 1448. Sposata ad un uomo di facili costumi e a lei spesso infedele, riuscì a convertire il marito che si unì a lei nelle opere di carità. Dedicò tutte le sue cure agli ammalati e si prodigò in occasione di due gravi pestilenze che colpirono la città di Genova. Devota alle Anime del Purgatorio, ispirò un suo discepolo a fondare la Compagnia del Divino Amore. La Chiesa la ricorda il 15 settembre.
Sono venerati anche S. Giorgio, S. Leonardo da Porto Maurizio, S. Venerio.
S. Ambrogio
Nacque a Treviri, in Germania, nel IV secolo, e divenne funzionario dell'imperatore. Chiamato a Milano per sedare la lotta fra ariani e cattolici a causa della successione del vescovo ariano Aussenzio, viene acclamato dal popolo vescovo della città. Grande pastore e grande teologo, scrisse numerose opere di teologia e difese i diritti della Chiesa più volte minacciati dall'imperatore. Con la predicazione e con l’esempio della sua fede profonda, toccò il cuore di Agostino che si convertì al cristianesimo e si fece da lui battezzare.
Tanto è grande la sua importanza che la Chiesa milanese segue un proprio rito, distinto da quello romano, e che prende da lui il nome di "ambrosiano". Morì il 4 aprile del 397, ma la Chiesa lo ricorda il 7 dicembre, giorno del suo battesimo.
Sono venerati anche S. Siro, S. Gervasio e S. Protasio, S. Vittore, S. Carlo Borromeo.
S. Virgilio
Di famiglia romana, nacque probabilmente a Trento verso la fine del IV secolo. Secondo la tradizione sua madre sarebbe stata S. Massenza. Consacrato vescovo di Trento a vent'anni, allargò la sua azione pastorale anche alle diocesi di Verona e di Brescia convertendo molti pagani alla fede cristiana.
Recatosi in Val Rendena, abbatté una statua di Saturno e cominciò a predicare il vangelo. Gli abitanti del luogo, accecati dal furore, lo lapidarono. La Chiesa lo ricorda il 26 giugno.
SS. Ermagora e Fortunato
Scarsissime sono le notizie riguardo la vita di Ermagora e Fortunato. Ermagora, probabilmente, è stato il primo vescovo di Aquileia ed è vissuto nel III secolo; Fortunato, visse come diacono accanto a lui. Forse subirono entrambi il martirio sotto l'imperatore Decio o Diocleziano. Le loro reliquie sono custodite ad Udine e la Chiesa li ricorda il 12 luglio.
È venerato anche S. Giusto.
S. Antonio da Padova
Nacque a Lisbona, in Portogallo, nel 1191. Entrato nell'Ordine degli agostiniani, compì gli studi teologici a Coimbra e venne ordinato sacerdote. Affascinato dall'ideale francescano, seguì i primi frati che si recavano in Marocco ad evangelizzare i musulmani. Giunto, quindi, in Italia, incontra lo stesso Francesco che, accoltolo nell'Ordine francescano, lo prepone all'insegnamento dei frati. Combatté con la parola e con la vita le eresie dei catari e dei valdesi.
Muore a Padova il 13 giugno del 1230 e la Chiesa ne fa memoria lo stesso giorno.
Sono venerati anche S. Marco, S. Martino, S. Zeno, S. Vincenzo.
S. Apollinare
La tradizione lo dice originario di Antiochia e inviato ad evangelizzare le genti pagane dell'Emilia e della Romagna dallo stesso S. Pietro. Divenuto vescovo di Ravenna, compì molti miracoli e convertì numerosi pagani. I suoi nemici lo costrinsero a fuggire in Oriente; tornato a Ravenna subì il martirio. Le sue spoglie mortali sono conservate a Classe, vicino a Ravenna, dove sorgeva l'antico porto militare romano.
La Chiesa lo ricorda il 27 giugno.
Si venerano anche: S. Petronio, i Santi Vitale ed Agricola, S. Procolo, S. Domenico, S. Caterina da Bologna, S. Geminiano, S. Clelia Barbieri.
S. Nicola da Tolentino
Nacque nei pressi di Macerata nel 1245. Visse la sua fanciullezza nelle pratiche di pietà e di carità verso i più poveri ed entrò nell'Ordine degli agostiniani. Dopo vari viaggi in qualità di ispettore dell’Ordine, si ritirò nel convento di Tolentino dove visse in penitenza, preghiera e digiuno raccomandando ai ricchi e ai potenti l'aiuto ai più bisognosi. La Chiesa lo ricorda il 10 settembre.
Si venerano anche S. Ciriaco, S. Terenzio e S. Giuseppe da Copertino.
S. Caterina da Siena
Caterina nasce a Siena il 25 Marzo 1347. Il padre è tintore di pelle ed è capo di una famiglia che conta più di venti figli.
A sei anni, Gesù le appare e la invita a seguirlo. La visione cambia la sua vita: ai giochi sostituisce la preghiera, ai divertimenti la solitudine. A 7 anni fa voto di verginità desiderando, così, imitare la Vergine Maria.
Un giorno, senza avvisare nessuno, si taglia i capelli, mostrando l’intenzione di consacrarsi a Dio. Questo gesto le procura maltrattamenti e umiliazioni: in famiglia la sottopongono ai lavori più pesanti, ma Caterina sopporta queste prove con grande carità e spirito di rassegnazione
Finalmente, suo padre si rende conto delle profonde aspirazioni spirituali della figlia, e le permette di entrare a far parte delle Terziarie Domenicane, dette mantellate per il lungo mantello che indossano. Caterina trascorre le giornate pregando, aiutando i poveri e gli ammalati, lavorando in casa; riceve anche molte visioni e cade spesso in estasi.
Sotto il Pontificato di Urbano V (1362-1370), decide di dedicarsi all’apostolato e alla evangelizzazione. Molti la seguono, ma i suoi nemici l’accusano ingiustamente. Processata dai superiori dell’Ordine Domenicano, viene assolta.
A Pisa, il 1° Aprile 1375, riceve le Stimmate di Gesù crocifisso. Aiuta Papa Gregorio XI (1370-1378) ad or-ganizzare una crociata contro Turchi e lo convince a tornare a Roma, da Avignone, nel 1377.
Morto Gregorio XI, Urbano VI (1378-1389) incarica Caterina di riportare la pace fra Firenze e il Papato e, dopo varie difficoltà, ella riesce nell’intento.
Durante il cosiddetto scisma d ‘occidente, prende le parti di Urbano VI contro Clemente VII, eletto papa da alcuni cardinali in opposizione ad Urbano.
Muore, provata dai lunghi viaggi e dalle severe penitenze, il 29 Aprile 1380, a soli 33 anni.
Dichiarata Santa nel 1461, Paolo VI la proclama dottore della Chiesa nel 1968.
La Chiesa la festeggia il 29 Aprile.
S. Francesco d'Assisi
Nasce ad Assisi nel 1182, da una famiglia di agiati mercanti. Il suo vero nome sarebbe Giovanni, ma suo padre, Pietro di Bernardone, lo chiama Francesco per onorare la Francia, dove intraprende i suoi più lucrosi commerci.
Francesco vive l’infanzia e la giovinezza nel lusso e nella spensieratezza. Riceve una sufficiente educazione e aiuta il padre nell’attività commerciale, dove si distingue per la abilità nel fare affari. Partecipa con entusiasmo alla guerra di Assisi contro Perugia, ma, nel 1202, viene fatto prigioniero dai Perugini. Liberato dopo un anno, parte come cavaliere per combattere in Puglia. Giunto a Spoleto, durante la notte, vede in sogno un magnifico castello pieno di armi sulle quali sono state disegnate delle croci: una voce gli dice che sono le armi preparate per lui e per i suoi cavalieri. La notte seguente il sogno si ripete, e la stessa voce lo invita a seguire il padrone (Dio) piuttosto che il servo.
Tornato ad Assisi si dedica alla meditazione e all’aiuto di poveri e lebbrosi. Un giorno, nella chiesetta di S. Damiano, una voce proveniente dal Crocifisso lo invita a riparare la Chiesa che sta cadendo in rovina. Subito accoglie l’invito e, davanti al Vescovo di Assisi, rinuncia alla famiglia e alla eredità, votandosi ad una vita umile e povera. Restaura la chiesetta di S. Damiano e la Porziuncola di S. Maria degli Angeli.
Molti lo seguono per condividere con lui il nuovo tipo di vita: nasce l’Ordine dei frati minori, del quale Francesco scrive la Regola componendo un mosaico di frasi evangeliche. Insieme ai suoi frati, evangelizza paesi e città d’Italia e si spinge anche tra i musulmani.
Nel Natale del 1223 prepara, a Greccio, il primo presepio.
Nel 1224 autorizza l’apertura della prima scuola di teologia, a Bologna, e incarica dell’insegnamento Antonio da Padova.
Il 14 Settembre 1224 sul monte della Verna, riceve le Stimmate e l’anno seguente, ad Assisi, scrive il Cantico delle creature.
Muore la sera di sabato 3 Ottobre 1226. La Chiesa lo festeggia il 4 ottobre.
Si venerano anche S. Benedetto da Norcia, S. Scolastica, S. Rita da Cascia.
S. Camillo de Lellis
Nacque vicino a Chieti nel 1550 da una famiglia di nobile origine. Dopo una giovinezza turbolenta nella quale perse tutto ciò che possedeva al gioco, si convertì nel convento dei Cappuccini di Manfredonia. Ricoverato nell'Ospedale di S. Giacomo a Roma incontrò S. Filippo Neri che lo aiutò spiritualmente e lo consigliò, indirizzandolo a fondare una congregazione maschile dedita alla cura degli ammalati. Morì il 14 luglio del 1814 e la Chiesa lo ricorda lo stesso giorno.
Si venerano anche S. Giustino, i santi Massimo e Vittorino, S. Berardo.
S. Gennaro
Famosissimo per il miracolo che riguarda il suo sangue conservato in due ampolline nel duomo di Napoli, non è molto conosciuto per quanto riguarda gli avvenimenti della sua vita.
Nato probabilmente nel III secolo, divenne vescovo di Benevento, ma fu costretto a rifugiarsi a Pozzuoli al tempo dell'imperatore Diocleziano. Scoperto, fu condannato a morte e decapitato insieme ad altri cristiani.
La Chiesa lo ricorda il 19 settembre.
Si venerano anche S. Modestino, S. Tommaso d'Aquino.
S. Nicola da Bari
Nacque in Licia nel III secolo e divenne vescovo della città di Mira. Fu incarcerato al tempo di Diocleziano, ma non subì il martirio. A causa degli straordinari miracoli a lui attribuiti, la sua fama si diffuse rapidamente in tutta Europa, facendone il S. Francesco dell'Alto Medioevo. Da lui deriva la popolare figura di Babbo Natale, Santa Claus nella tradizione nordeuropea. Le sue spoglie mortali sono custodite nella cattedrale di Bari. La Chiesa ne fa memoria il 6 dicembre.
Si venerano anche S. Cataldo, S. Guglielmo.
S. Gerardo Maiella
Nacque in provincia di Potenza il 23 aprile 1726. Di salute debole e cagionevole avrebbe voluto entrare nell'Ordine dei frati minori cappuccini, ma, da loro rifiutato, fu accolto dai Padri redentoristi. Non fu mai ordinato sacerdote e morì, a soli 29 anni, il 10 ottobre del 1755; la Chiesa lo ricorda lo stesso giorno.
Si venera anche S. Eustachio.
S. Francesco di Paola
Nacque in provincia di Cosenza il 27 marzo 1416. Si ritirò presto a vivere in una grotta come eremita, dedicandosi alla preghiera, alla meditazione e alla penitenza. Alcuni giovani cominciarono a seguirlo, tanto da indurlo a fondare il nuovo ordine religioso dei "Frati minimi".
Il Papa Sisto IV gli impose di trasferirsi presso la corte del re francese Luigi XI, e qui morì all'età di 91 anni.
La Chiesa lo ricorda il 2 aprile.
Si venera anche S. Vitaliano.
S. Rosalia
Secondo la tradizione Rosalia sarebbe di nobile famiglia, discendente forse dello stesso Carlo Magno. Ad un certo punto della sua vita si ritirò a vivere in preghiera e in penitenza nelle grotte del Monte Pellegrino. Morì all'età di 35 anni, forse nel 1160, e la Chiesa la ricorda il 4 settembre.
Si venerano anche S. Agata, S. Biagio, S. Lucia, S. Alfonso.
S. Gavino
Nato probabilmente nel II secolo, si sarebbe convertito al cristianesimo in seguito all'esempio del diacono Gianuario e del vescovo Proto. Insieme a loro fu condannato al tempo dell'imperatore Adriano e subì il martirio. Per volere del papa Gregorio III, le spoglie dei tre martiri furono trasferite a Roma, ed oggi sono venerate nella basilica vaticana.
La Chiesa lo ricorda il 30 maggio.
Si venerano anche S. Saturnino e S. Archelao.