Questo sacramento, nel corso dei secoli, è stato indicato con nomi diversi, Penitenza, Confessione, Riconciliazione.
Dal III al VI sec. d.C., la forma del sacramento era la penitenza amministrata soprattutto nelle piccole comunità. Si trattava di un metodo piuttosto rigido: solo una volta nella vita si poteva ottenere il perdono seguendo un cammino a tappe.
Era il vescovo che compiva il rito penitenziale, necessario per chi aveva commesso peccati molto gravi come l'apostasia, l'omicidio, l'adulterio.
Colui che si era macchiato di queste colpe doveva osservare tre momenti:
- l'ingresso nell'ordine di penitenti, ordine simile a quello dei monaci;
- per un lungo periodo, poi, doveva esercitarsi in opere di carità: digiuno, preghiera, elemosine ...
- la riconciliazione o ammissione nella comunione della Chiesa operata dall'imposizione delle mani del vescovo.
Con l'invasione dei barbari, l'attenzione della Chiesa si sposta verso il Nord Europa dove verso l'VIII sec. d.C., soprattutto per opera dei monaci irlandesi e scozzesi, si comincia ad amministrare la penitenza tariffata.
Essa dava la possibilità di usufruire più volte nella vita della confessione e di eseguire penitenze regolate da tariffe preventivamente predisposte nei libri penitenziali.
L'assoluzione veniva impartita da un semplice sacerdote e sempre nella riservatezza.
Verso il 1200, l'accento non è più posto sulle tariffe ma sulla persona che si accosta al sacramento. Si apprezza la confessione, cioè l'accusa dei peccati.
Nel 1215 il Concilio Lateranense IV definisce per sempre il rito della confessione in forma privata fra il penitente e il ministro, detta anche auricolare. La confessione dei peccati diventa, perciò, il momento principale del rito a cui segue, in secondo piano, l'assoluzione impartita dal ministro. Il penitente, poi, compie privatamente gli atti di penitenza.
Il Concilio di Trento sottolinea gli aspetti della contrizione, della confessione e della soddisfazione come risposta alla Riforma di Lutero.
Dopo circa quattrocento anni si arriva alla riforma del Concilio Vaticano II.