La Confermazione viene conferita, in tutta la Chiesa, fin dai primi anni. I testi cristiani dei primi secoli, però, non parlano espressamente di questo sacramento perché, a quei tempi, essa segue immediatamente il rito del Battesimo e precede la celebrazione dell’Eucaristia a cui partecipa per la prima volta il nuovo cristiano.
Il primo a descrivere il rito è Ippolito Romano che, nella sua opera intitolata Tradizione apostolica, mostra che il rito di oggi è pressoché identico a quello che si svolgeva nella Chiesa già alla fine del II sec.
All'inizio del III sec., la diffusione del Cristianesimo rende necessaria la separazione del Battesimo dalla Confermazione. Aumenta, infatti, il numero di coloro che si accostano ai Sacramenti e si generalizza la consuetudine di battezzare i neonati. Al tempo stesso, nasce una differenza fra la Chiesa d'Oriente e quella di Occidente.
In Occidente, la Confermazione resta riservata al vescovo, mentre in Oriente si mantiene l'unità dei due sacramenti, che possono venire amministrati anche da un semplice sacerdote.
Il Concilio Lionese II, del 1274, pone la Confermazione al secondo posto nell'elenco dei sette sacramenti e ne precisa la materia e i ministri.
Il Concilio di Firenze, nel 1439, definisce gli effetti del sacramento.
Il Concilio di Trento, in risposta ai Protestanti che ne rifiutano la validità e l'autenticità, afferma che la Confermazione è un sacramento vero e proprio, istituito da Gesù Cristo.