L'Ordine è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi: è, dunque, il sacramento del ministero apostolico. Comporta tre gradi: l’episcopato, il presbiterato e il diaconato. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1536)
Nelle varie religioni il sacerdote è colui che fa da tramite fra il popolo e la divinità: offre i sacrifici, prega per la comunità, si fa interprete dei voleri dei vari dèi. Compie la sua opera a servizio di Dio e degli uomini.
Presso il popolo ebraico esisteva un'organizzazione sacerdotale ben strutturata, voluta da Dio e realizzata da Mosè, e alla cui sommità si trovava il sommo sacerdote che officiava nel Tempio di Gerusalemme.
Secondo la Chiesa il sacerdozio dell’Antica Alleanza è una prefigurazione del sacerdozio ordinato della Nuova Alleanza che si realizza in Gesù Cristo.
Gesù, unico sacerdote della Nuova Alleanza, porta a compimento il mistero del sacerdozio voluto dal Padre: la sua umanità sostituisce il Tempio; la morte sulla croce diventa l’unico vero sacrificio che lo costituisce unico mediatore tra Dio e l’uomo.
Gesù è così, al tempo stesso, sacerdote e vittima, e il suo sacrificio redime tutti gli uomini.
Il sacramento dell'Ordine rende partecipe chi lo riceve del Sommo Sacerdozio di Gesù, vero ed unico mediatore della salvezza e conferisce, come il Battesimo e la Confermazione, il carattere. Infatti, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Questo sacramento configura a Cristo in forza di una grazia speciale dello Spirito Santo, allo scopo di servire da strumento di Cristo per la sua Chiesa. Per mezzo dell'ordinazione si viene abilitati ad agire come rappresentanti di Cristo, Capo della Chiesa, nella sua triplice funzione di sacerdote, profeta e re.
Come nel caso del Battesimo e della Confermazione, questa partecipazione alla funzione di Cristo è accordata una volta per tutte. Il sacramento dell'Ordine conferisce, anch'esso, un carattere spirituale indelebile e non può essere ripetuto né essere conferito per un tempo limitato “. (1581-1582)
Il sacramento dell’Ordine è il segno efficace della grazia dell’unico sacerdozio di Cristo che continua a vivere nella Chiesa nel sacerdozio ministeriale in quanto:”Solo Cristo è il vero sacerdote, gli altri sono suoi ministri” (san Tommaso d’Aquino).
Il termine ordine proviene dalla lingua dell'antica Roma dove indicava le classi sociali più elevate, strutturate in rigide e ben delimitate gerarchie, quali, ad esempio, gli ordini senatoriali ed equestri. Il primo cristiano che lo utilizza per indicare il sacramento che conferisce il sacerdozio è Tertulliano nel III secolo.
Il sacramento dell’ordine si compone di 3 gradi: episcopato, presbiterato, diaconato, insostituibili e indispensabili per la vita della Chiesa.
Il vescovo esercita il proprio ministero a servizio della Chiesa in unione e in comunione con il papa e con gli altri vescovi che, con lui, formano il Collegio episcopale.
Per sottolineare l’unità e la comunione che esistono all'interno del Collegio episcopale, il nuovo vescovo viene ordinato da un vescovo e da altri due vescovi concelebranti.
Al vescovo viene assegnata una porzione della Chiesa universale, la Chiesa locale o diocesi, nella quale egli svolge il servizio di maestro autentico e di guida del popolo cristiano aiutato dai suoi presbiteri e dai suoi diaconi.
Il presbitero, con l’ordinazione da parte del vescovo nella Chiesa locale è configurato a Cristo sacerdote e reso capace di agire nel suo nome. Può così amministrare ordinariamente il Battesimo, predicare e santificare attraverso la celebrazione della Eucarestia, conferire i sacramenti della Riconciliazione e dell'Unzione dei malati e assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa. In caso eccezionale e su mandato del Vescovo può anche amministrare il sacramento della Confermazione.
In comunione con il vescovo e con i confratelli sacerdoti i presbiteri esercitano il proprio ministero nei vari settori pastorali che il vescovo assegna loro e possono essere chiamati a servire una piccola parte della Chiesa locale, la comunità parrocchiale
In un grado inferiore, come dice il Concilio Vaticano II, sta il diacono: “In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “ non per il sacerdozio, ma per il servizio ”. Infatti, sostenuti dalla grazia sacramentale, nella “ diaconia ” della liturgia, della predicazione e della carità servono il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo presbiterio. È ufficio del diacono, secondo le disposizioni della competente autorità, amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l'eucaristia, assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura” (Conc. Vat. II, Lumen Gentium 29)
Il sacrificio redentore di Cristo è unico, compiuto una volta per tutte. Tuttavia è reso presente nel sacrificio eucaristico della Chiesa. Lo stesso vale per l’unico sacerdozio di Cristo: esso è reso presente dal sacerdozio ministeriale senza che venga diminuita I'unicità del sacerdozio di Cristo. Infatti solo Cristo e il vero sacerdote, mentre gli altri sono i suoi ministri. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1545) Questo sacramento configura a Cristo in forza di una grazia speciale dello Spirito Santo, allo scopo di servire da strumento di Cristo per la sua Chiesa. Per mezzo dell'ordinazione si viene abilitati ad agire come rappresentanti di Cristo, Capo della Chiesa, nella sua triplice funzione di sacerdote, profeta e re. (Catechismo della Chiesa cattolica, 1581)
Come dal battesimo ha origine il sacerdozio comune di tutti i fedeli, così dal sacramento dell'ordine ha origine il sacerdozio ministeriale dei vescovi e dei presbiteri, che in nome di Cristo insegnano il vangelo, presiedono la liturgia, guidano la comunità. Dallo stesso sacramento i diaconi ricevono la consacrazione per il servizio, come collaboratori qualificati del vescovo e dei presbiteri. (La verità vi farà liberi - Catechismo degli adulti, 728) |
Il rito inizia con la presentazione del candidato, l’omelia del vescovo, l’interrogazione dell’ordinando e il canto delle litanie dei santi.
Segue l’atto della consacrazione che prevede per il Vescovo e il presbitero l’imposizione delle mani sul capo, la solenne e specifica preghiera di consacrazione e l’unzione con l’olio crismale. Al Vescovo vengono poi consegnati il Vangelo, l’anello, la mitra e il pastorale; al presbitero la patena e il calice.
L’ordinazione diaconale prevede l’imposizione delle mani, ma non l’unzione crismale, e la consegna del libro dei Vangeli.