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L'Alleanza

In una città dell'antica Caldea, Ur, vive un uomo, Abramo, figlio di Terah.

La tribù di Abramo è di origine semitica, vive di pastorizia, agricoltura e commercio e adora le divinità della Mesopotamia.

E' il primo libro della Bibbia, la Genesi, che ci racconta la storia di Abramo e del suo incontro con Dio.

Un giorno, all’improvviso, Dio parla ad Abramo e gli fa delle promesse: se abbandonerà la propria terra e si fiderà della sua Parola, Dio gli donerà una terra dove stabilirsi e dove la sua discendenza prospererà.

Dopo un lungo viaggio, Abramo si stabilisce nella terra di Canaan e qui la moglie Sara gli dà finalmente il figlio tanto desiderato e atteso, Isacco, che significa "Dio ha sorriso". Doc.

Il sacrificio di Isacco

 

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Tutto sembra andare per il meglio: Abramo possiede una terra, ha il figlio che gli procura tanta gioia e tanta soddisfazione. Ora può anche morire in pace.

Ma Dio lo mette nuovamente alla prova con una richiesta dura, incomprensibile, terribile: offrire Isacco in sacrificio.
Abramo non indugia perché sa che Dio non può tradirlo e non può chiedergli qualcosa che vada contro il suo bene.

Quando ormai sta per uccidere suo figlio, Dio lo ferma: ora Dio sa che Abramo gli è davvero fedele.

Abramo è l'uomo che ha creduto in Dio e si è fidato di lui anche davanti alle prove più terribili della vita. Per questo Dio stringe con lui un'alleanza molto forte il cui segno esteriore sarà la circoncisione, che ogni maschio del popolo che da lui discenderà porterà nella carne assicurandosi, così, l'appartenenza al popolo di Dio e le sue benedizioni. Doc.

 

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Isacco e Giacobbe

Isacco sposa Rebecca dalla quale ha due figli gemelli, Esaù e Giacobbe. Al primogenito Esaù spettano il cospicuo patrimonio paterno e il compito di continuare l'opera di formazione del popolo di Dio.

Ma Esaù prima cede a suo fratello il diritto di primogenitura per un piatto di lenticchie, poi, raggirato dallo stesso fratello e dalla madre, perde anche la benedizione di Dio.

Il protagonista del racconto diventa Giacobbe che, nonostante l'azione cattiva compiuta, ha dimostrato di amare più del fratello i doni di Dio.

Giacobbe viene poi inviato nella terra da dove proveniva sua madre, per prendere moglie. In quei luoghi si innamora di Rachele figlia di Labano, fratello di Rebecca. Per poter sposare Rachele, Giacobbe si impegna a lavorare presso lo zio per sette anni, ma, al termine del periodo di lavoro, Labano lo inganna e gli dà in sposa Lia, sorella maggiore di Rebecca.

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Sempre innamorato di Rachele, Giacobbe è obbligato da Labano a lavorare per altri sette anni. Ma dopo un certo tempo Giacobbe, stanco di servire lo zio, una notte fugge con le due donne insieme alle loro schiave.

Da mogli e schiave Giacobbe ha dodici figli, di cui due da Rachele.

I due figli di Rachele, Giuseppe e Beniamino, i più giovani di tutti, sono quelli che Giacobbe ama di più.

I dodici figli di Giacobbe sono all’origine delle dodici tribù del popolo ebraico. Doc.

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Giuseppe

La storia di Giuseppe è una delle pagine più avvincenti di tutta la Bibbia e occupa l’ultima parte del libro della Genesi, dal capitolo 37 al capitolo 50.

Giuseppe è il figlio prediletto di Giacobbe. Dio lo ha dotato del potere di fare sogni, che in realtà sono delle rivelazioni, ed anche di saperli interpretare.

I dieci fratelli maggiori lo invidiano, a causa della predilezione verso di lui del padre Giacobbe, e lo odiano perché, interpretando alcuni sogni, preannuncia che un giorno proprio i suoi fratelli si inginocchieranno davanti a lui. Lo odiano a tal punto da decidere di venderlo a dei mercanti che, giunti in Egitto, a loro volta lo vendono a Putifarre, il capo delle guardie del Faraone.

Presso Putifarre Giuseppe svolge un servizio prezioso e attira la benedizione di Dio sulla casa. Ma la moglie di Putifarre si innamora di Giuseppe e vorrebbe tradire il marito con lui. Di fronte al rifiuto di Giuseppe, la donna non esita a denunciarlo ingiustamente presso il marito e Giuseppe viene imprigionato.

Anche il fornaio e il coppiere del Faraone vengono imprigionati e Giuseppe, interpretando i loro sogni, annuncia al coppiere la salvezza e al fornaio la condanna a morte.

Tornato in libertà, il coppiere si ricorda di Giuseppe quando nessuno dei maghi e degli indovini di corte riesce a tranquillizzare il Faraone circa un suo terribile sogno: sette mucche grasse divorate da sette mucche magre e sette spighe rigonfie di chicchi mangiate da sette spighe arse e rinsecchite.

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Interpretando con l’aiuto di Dio il sogno, Giuseppe predice al Faraone sette anni di grande abbondanza cui faranno seguito sette anni di carestia e suggerisce al Faraone di ammucchiare, durante il periodo dell'abbondanza, molto grano, per poi utilizzarlo nel tempo della carestia.

Il Faraone, colpito dall’intelligenza e dall’abilità di Giuseppe, lo nomina grande ministro del suo Regno, perché realizzi quanto aveva suggerito.

Durante i sette anni di carestia i fratelli di Giuseppe, che vivevano ancora in Canaan insieme al padre Giacobbe, si recano in Egitto per acquistare del grano e si inginocchiano davanti a lui senza riconoscerlo.

Giuseppe non si vendica del male ricevuto e, dopo varie peripezie, si fa riconoscere dai fratelli, li perdona e li invita a vivere in Egitto insieme alle loro famiglie. Doc.